Treofan, dal tavolo con Jindal nulla di fatto. Latini: “Azienda definisca un piano serio”

Il sindaco di Terni incalza la multinazionale dopo l'incontro di mercoledì. Attacco dei sindacati: "Presentato un piano industriale velleitario e disordinato"

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Il presidio dei lavoratori davanti allo stabilimento Treofan (foto Ansa)

TERNI – “L’azienda deve definire chiaramente e una volta per tutte un serio piano industriale per Terni, iniziando anche a ripristinare un corretto rapporto di relazioni industriali con il territorio”: lo dice il sindaco di Terni, Leonardo Latini, dopo aver partecipato ieri pomeriggio al tavolo convocato dal ministero dello Sviluppo economico in merito alla situazione della Treofan, di proprietà del gruppo Jindal. Presente all’incontro, oltre ai sindacati, l’amministratore delegato dell’azienda chimica, Manfred Kaufmann. Quest’ultimo – secondo quanto si apprende da fonti sindacali – ha presentato un piano che poco aggiunge a quanto già espresso precedentemente, una “timida apertura”sul mantenimento del sito che verrà misurata in maniera concreta nel corso di un tavolo tecnico che si aprirà a Terni entro la prossima settimana. Si tornerà poi al tavolo ministeriale, prevedibilmente entro il 15 luglio.

Piano regionale Nel frattempo i macchinari del sito dismesso di Battipaglia non dovranno essere spostati verso altri siti. “Ritengo interessanti – continua il sindaco Latini – le proposte avanzate al tavolo dall’assessore regionale Fioroni che invita Treofan a far tesoro di possibili connessioni con il comparto chimico di Terni all’interno del quale si trova ad operare, oltre che a puntare su ricerca, innovazione e sviluppo specie nel settore verde, anche in riferimento ai possibili interventi nell’ambito dell’area di crisi complessa. Tuttavia l’azienda deve definire una volta per tutte e senza infingimenti, cosa vuol fare per il nostro sito, dando finalmente corpo e continuità al confronto tecnico con i rappresentanti dei lavoratori nella sede di Terni”.

Sindacati insoddisfatti Per l’Ugl Chimici i vertici di Treofan “hanno presentato un piano industriale velleitario e disordinato, con numeri lontani dalla realtà”. “Chiediamo al Mise di mediare con maggiore determinazione – spiega il sindacato in una nota – ed impedire che Jindal possa delocalizzare la produzione all’estero impoverendo il tessuto industriale italiano”.

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