Silvio Orlando inaugura la Stagione del Morlacchi di Perugia

Il popolare attore con 'Si nota all'imbrunire' di Lucia Calamaro, in scena da martedì 29 ottobre a domenica 3 novembre, primo di 18 appuntamenti in programma fino alla fine del prossimo marzo

0
62
Silvio Orlando protagonista di 'Si nota all’imbrunire. Solitudine da un paese spopolato', testo scritto e diretto da Lucia Calamaro che inaugura la Stagione di Prosa 2019-2020 al Teatro Morlacchi di Perugia

PERUGIA- Si nota all’imbrunire. Solitudine da un paese spopolato, testo scritto e diretto da Lucia Calamaro con protagonista principale Silvio Orlando, è lo spettacolo che, martedì 29 ottobre alle ore 21, da avvio alla Stagione di Prosa 2019 – 2020 al Morlacchi di Perugia organizzata dal Teatro Stabile dell’Umbria. Un percorso attraverso diciotto diverse proposte, tra classicità e contemporaneità, in programma dalla fine di ottobre al prossimo marzo, che anche quest’anno ospiterà proposte dedicate alla danza.

Dopo essere stata rappresentata con successo al 61esimo Festival dei Due Mondi di Spoleto, Si nota all’imbrunire, produzione firmata da Cardellino insieme allo Stabile dell’Umbria arriva al Teatro Morlacchi di Perugia fino a domenica 3 novembre. Protagonista di un testo dedicato ad un tema di grande attualità, la solitudine sociale, Silvio Orlando assieme a Riccardo Goretti, Roberto Nobile, Alice Redini e Maria Laura Rondanini.

Silvio (Silvio Orlando) è vedovo da dieci anni e attende nella sua casa lontana e sperduta la visita dei tre figli e del fratello, per la tradizionale commemorazione della defunta, oltre che per il suo compleanno, che cade il giorno prima. I personaggi dei figli hanno caratteri i cui semi sono rintracciabili negli spettacoli precedenti e nell’interpretazione di attori fortemente caratterizzati, già impiegati con successo dall’autrice: la poetessa incompiuta (Alice Redini), un po’ nevrotica come coloro che mancano di genio, condannata alla pena di un apprendistato infinito, scrive versi di altri credendoli (o spacciandoli per) propri; l’eterno precario, senza obiettivi chiari, perso nei lavori più impensati e meno qualificati (Riccardo Goretti); la figlia perbene (Maria Laura Rondanini), che pare aver dato un ordine tradizionale alla propria vita e che invece subisce il ruolo auto-assunto di faro razionale della famiglia come un martirio necessario e un’intollerabile violenza. C’è poi il fratello di Silvio, (Roberto Nobile), che impersona un modo incosciente e veramente contemporaneo di invecchiare, personaggio in bilico tra assurdità giovanilistiche e la critica verso un certo milieu intellettualoide citazionista da borghesia illuminata.

“La figura del padre portata in scena da Silvio Orlando -spiega Lucia Calamaro– tratteggia con delicata ironia una maledizione, a cui la vita lo ha sottoposto. Orlando, poi, è un attore unico, capace di scatenare le empatie di ogni spettatore, e con le sue corde squisitamente tragicomiche, di suscitare riquestionamenti, emozioni ed azioni nel suo pubblico. Ci piace pensare che chi assisterà a questo spettacolo, la sera stessa all’uscita, o magari l’indomani -conclude l’autrice di Si nota all’imbrunire– chiamerà di nuovo quel padre, quella madre, quel fratello, lontano parente o amico oramai isolatosi e lo andranno a trovare, per farlo uscire di casa. O per fargli solamente un po’ di compagnia”.

Si nota all’imbrunire, è, la prima di quattro produzioni realizzate dal Teatro Stabile dell’Umbria che andranno in scena quest’anno a Perugia. Le altre, saranno Il Maestro e Margherita, nella riscrittura di Letizia Russo, per la regia di Andrea Baracco con Michele Riondino (che dopo aver debuttato lo scorso anno a Solomeo ed essere stato rappresentato nei principali teatri italiani, farà tappa nel capoluogo umbro); La Valle dell’Eden di John Steinbeck nella traduzione di Maria Baiocchi e Anna Tagliavini, per la regia di Antonio Latella; Il Costruttore Solmes di Henrik Ibsen, con Umberto Orsini diretto dal giovane regista di talento Alessandro Serra.

 

The following two tabs change content below.