Rogo alla Cartiere di Trevi, la nota dell’azienda: “Non siamo un deposito di rifiuti”

L'ordinanza del sindaco Sperandio, "attenzione nel raggio di 2 km. Accurato lavaggio prodotti orto, no pascolo e uso acque Clitunno"

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rogo cartiere trevi
Il rogo Cartiere di Trevi

TREVI – Un rogo di vaste proporzioni ha interessato per cause non ancora accertate le Cartiere di Trevi dalle ore 13.00 di martedì 23 giugno. L’area interessata è limitata alla zona di stoccaggio del macero, unica materia prima utilizzata per la produzione della carta secondo un consolidato schema di economia circolare. In fiamme 9 mila quintali di carta.

La nota dell’azienda Fortunatamente non sono stati riscontrati danni a persone e anche gli impianti produttivi non sono stati raggiunti dalle fiamme, specifica la proprietà della cartiera in una nota. “L’azienda – si legge ancora nel comunicato stampa – ha immediatamente posto in essere tutte le procedure di sicurezza, quali l’interruzione dell’energia, il fermo della produzione e l’attivazione della squadra antincendio interna, fino all’arrivo dei Vigili del Fuoco che hanno prontamente contenuto l’incendio, che è stato completamente domato in poche ore”. Attualmente, specifica l’azienda, sono in corso le operazioni propedeutiche alla bonifica dell’area.

No rifiuti in fiamme “Contrariamente a quanto apparso in qualche organo di stampa – precisa l’amministratore delegato Franco Graziosi – la nostra azienda non è un deposito di rifiuti. La carta da macero oggetto dell’incendio è stata acquistata da Cartiere di Trevi come materia prima seconda, in parte attraverso il circuito di raccolta nazionale Comieco per la produzione della nostra carta”. L’azienda, nel ringraziare i vigili del fuoco per la prontezza della loro azione, si augura di poter provvedere al più presto al ripristino dell’area interessata e alla “ripresa della produzione, a tutela di una importante attività industriale per l’Umbria e dell’occupazione di una forza lavoro qualificata che anche in questa drammatica occasione ha dimostrato il proprio attaccamento all’azienda, che opera sul territorio di Trevi dal 1960”.

Ordinanza del sindaco di Trevi A seguito dell’incendio nello stabilimento Cartiere di Trevi, che ha interessato la carta da macero stoccata nei piazzali esterni provocando emissioni in atmosfera e uno sversamento nel Clitunno di una sostanza colorante ad uso industriale, il sindaco Bernardino Sperandio ha emesso un’ordinanza che riguarda il territorio nel raggio di 2 chilometri dal luogo del rogo. Si ordina “il consumo di prodotti alimentari coltivati solo dopo accurato lavaggio” e, ove possibile, “la rimozione del rivestimento superficiale; il divieto di consumo dei prodotti coltivati dai soggetti più a rischio, come bambini, donne in gravidanza e in allattamento; il divieto di raccolta e consumo di funghi epigei ed erbe spontanee; il divieto di pascolo e razzolamento di animali da cortile; il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali; il divieto di attingimento delle acque del fiume Clitunno per qualsiasi uso. È consentita la pesca sportiva, ma è vietato l’ utilizzo del pescato per scopi alimentari.