‘Rogare’. Al via il progetto di azione poetica in cammino

Un iniziativa, dal 9 al 21 giugno, nata dall’idea di due musicisti e studiosi della voce, Albert Hera e Francesca Della Monica, all’interno del Gruppo di riflessione e lotta artistica 'E come Eresia'

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L'immagine scelta per l'azione poetica 'Rogare'

PERUGIA- Rogare, si chiama così l’azione poetica con cui, pacificamente e artisticamente si intende manifestare la forza e la imprescindibilità di chi in questo paese crea cultura. Un’iniziativa, nata dall’idea di due musicisti e studiosi della voce, Albert Hera e Francesca Della Monica (a cui presto si aggiungono, il musicista Stefano Baroni e la grafica Giorgia Molinari), all’interno del Gruppo di riflessione e lotta artistica E come Eresia.

Diversi, le realtà artistiche che si sono unite e sostengono il progetto, tra loro anche il Teatro di Sacco di Perugia. Un’azione poetica, che deve il suo nome dalle antiche rogazioni maggiori che si rifanno a una ricorrenza pagana, le Ambarvalia. I riti dell‘Ambarvalia comprendevano processioni fatte allo scopo di propiziare il buon esito dell’annata agraria in cui si elevavano preghiere alla dea Cerere.

Rogare, è, quindi, un progetto, che è un vero e proprio cammino che parte simbolicamente da Assisi, città di Francesco, grande giullare, e di Aldo Capitini, filosofo del non violenza patrocinatore della Marcia della Pace fra Perugia e Assisi, e si snoda attraverso l’Umbria in varie tappe, per giungere a Roma ed è seguito virtualmente da chi non può camminare con le gambe ma continua marciando con le idee.

Un cammino di dodici tappe, che dall’Umbria andrà verso il Lazio, transitando da Foligno, Trevi, Spoleto, Arrone, Piediluco, Rieti, Ornaro, Fara Sabina, Monterotondo; un onda in movimento, in cui artisti, teatranti, musicisti, danzatori, performer, scrittori, liberi pensatori si uniranno in un fiume che sfocerà a Roma in Piazza di Montecitorio il prossimo 21 giugno. Qui, canteranno a bocche cucite la situazione dell’arte in Italia. Perchè, le realtà artistiche nel nostro paese, sono tantissime e spesso non riconosciute. Un cammino di fratellanza, che vuole essere di riflessione e ripensamento del sistema della Cultura in Italia.

 

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