
TERNI – Cassa integrazione straordinaria nelle giornate di lunedì e martedì prossimi per tutti i lavoratori del siti di Sangemini e Amerino a causa della chiusura della produzione per mancanza di materie prime, come tappi, preforme, etichette, bancali: a comunicarlo alle rsu è stato nella serata di ieri l’ufficio del personale dell’azienda. I delegati di fabbrica – si legge in una nota – hanno quindi chiesto “urgentemente” sia al prefetto che alla Regione, già a conoscenza dei fatti, “un intervento tempestivo, visto che la comunicazione aziendale fatta per mezzo stampa il 26 febbraio non offre le garanzie occupazionali che erano state sottoscritte negli accordi del 2014”. L’azienda, in quella comunicazione, aveva assicurato che non ci sarà alcuna chiusura di stabilimenti. “Il secondo accordo stipulato in data 16 novembre 2018 sempre sottoscritto con atti firmati dalla Regione Umbria – continuano le rsu – dichiarava investimenti di 20 milioni di euro mai realizzati in maniera definitiva nei siti umbri; di fatto, con la cassa integrazione, solo i lavoratori tutti lo stanno rispettando rimettendoci parte del proprio stipendio”. Per la giornata di lunedì, a partire dalle 9, le rsu hanno organizzato un presidio davanti ai cancelli della fabbrica fino alle 17, quando è atteso l’esito della “conference call” prevista nel pomeriggio tra proprietà e sindacati nazionali sulle prospettive del gruppo Acque minerali d’Italia, di cui fa parte Sangemini. Al presidio verrà richiesto l’intervento anche dei sindaci di San Gemini, Acquasparta e Montecastrilli, nei territori dei cui comuni si trovano i pozzi.