Elezioni regionali, il silenzio e poi il voto che sa già di storia

Si vota dalle 7 alle 23, otto i candidati in corsa. Sanità e ricostruzione post sisma i principali temi trattati

0
110

PERUGIA – È il giorno del silenzio elettorale in attesa del voto di domani che dalle 7 alle 23 consentirà a oltre 700 mila umbri (703.595 per la precisione) di recarsi alle urne per scegliere il futuro presidente della Regione Umbria. Per tutta la giornata di ieri si sono succeduti e accavallati varie iniziative elettorali che hanno portato in regione tutti i principali leader politici nazionali. Da Matteo Salvini a Luigi Di Maio, Da Silvio Berlusconi a Nicola Zingaretti. E poi Giorgia Meloni, il ministro Speranza e infine, ma non per ultimo, anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. A dimostrazione come, al di là della valenza regionale del voto, questa consultazione abba il sapore del test politico nazionale, misurando la nuova alleanza Pd-M5S. Nonostante i leader del centrosinistra si siano puoi volte sperticati nel ribadire che la consultazione umbra non avrà alcun peso e tantomeno ripercussione sul destino del Conte bis. Di tutt’altro tenore le dichiarazioni dei big del centrodestra che invece vedono nel voto degli umbri una prima risposta a un governo nato, secondo Salvini e alleati, per evitare di andare alle urne.

Da ricordare che i candidati in corsa per la presidenza dea Regione sono 8, eccoli in ordine alfabetico: Vincenzo Bianconi, Emiliano Camuzzi, Martina Carletti, Giuseppe Cirillo, Antonio Pappalardo, Claudio Ricci, Rossano Rubicondi, Donatella Tesei.

Tra i temi trattati con maggiore insistenza in questa campagna elettorale ci sono la Sanità per le ovvie vicende giudiziarie che, nella primavera scorsa portarono agli arresti dei vertici del Pd e dell’azienda ospedaliera di Perugia, oltre che alle dimissioni di Catiuscia Marini da governatrice di Regione, e di ricostruzione post sisma.