Nuovo Dpcm, messe ancora senza fedeli. La Ceu: “Doccia fredda”

Video intervista al presidente dei vescovi umbri monsignor Renato Boccardo

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SPOLETO – Il nuovo Dpcm del 26 aprile ha riaperto il dibattito sulla questione delle messe  “a porte chiuse” senza fedeli: secondo le nuove misure, infatti, dal 4 maggio saranno consentiti solamente i funerali con la partecipazione di massimo 15 persone e possibilmente da tenere all’aperto e con mascherine. 

Ancora messe senza fedeli La decisione, ha sottolineato Conte durante la conferenza stampa di domenica, è dovuta al parere del comitato tecnico-scientifico che ha espresso contrarietà nei confronti della ripresa delle celebrazioni liturgiche con la presenza dei fedeli. Dopo il disaccordo espresso dalla Conferenza Episcopale Italiana in una nota diramata subito dopo la conferenza di Conte, il premier ha detto che è allo studio un protocollo per consentire la celebrazione della messa con il popolo.

“Doccia fredda” per la Ceu Il presidente della Conferenza Episcopale Umbra e arcivescovo della diocesi di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, “deluso e amareggiato”, ha sottolineato come le parole del presidente Conte siano state una vera e propria “doccia fredda”. A seguito dei dialoghi condotti tra la segreteria generale della Cei e il Ministero dell’interno e lo stesso Palazzo Chigi, i vescovi si aspettavano una “formula” che permettesse ai credenti di partecipare alla celebrazione dell’eucarestia”. Formula evidentemente non identificata o che non ha trovato l’accordo del comitato tecnico-scientifico. Per monsignor Boccardo c’è un’idea di fondo, “sbagliata”, da cui è partita la decisione del Governo: “Nella vita ci sono delle cose che sono indispensabili, necessarie. Si pensa che la vita spirituale e la celebrazione dei sacramenti non sia indispensabile, che se ne possa fare a meno! Questo è l’errore di fondo che genera poi queste prese di posizione”.

Guarda la video intervista a monsignor Renato Boccardo