
TODI- Dalla Z alla A, è il titolo della mostra allestita presso la Galleria Space Mater di Todi, che da lunedì 18 maggio ha riaperto le proprie porte ai visitatori, nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19. Un vero e proprio viaggio, attraverso oltre cento scatti del fotografo Zouhair Bellahmar, dedicato al tema delle migrazioni, curato da Marta Angeli Coarelli, imprenditrice culturale responsabile dello spazio espositivo. Una prima personale, per il giovane artista nato a Todi, borgo che ha spesso lasciato per trascorrere parte della propria vita anche in Marocco, paese natale del papà, e la Francia.
“Dalla Z alla A, è una retrospettiva sulla mia vita -racconta Bellahmar- che cerco sempre di rendere un’opera d’arte. Parto dalla zeta che è l’iniziale del mio nome, perché mi sono a lungo sentito tra gli ultimi, almeno fino a quando, a sedici anni, ho visitato per la prima volta il Marocco, comprendendo progressivamente l’enorme ricchezza delle mie origini. Un percorso di accettazione che ho compiuto, che si ricompone nelle mostra con opere inevitabilmente molto differenti, perché -spiega l’artista- in Italia ho sempre trovato agevole scattare fotografie, mentre in Marocco il meccanismo era praticamente opposto: qui affogavo il soggetto, lì mi facevo sempre più piccolo”.
Un’esplorazione, che racconta la migrazione e lo spostamento con provocazione, tutti elementi, questi, considerati caratteristiche vive del lavoro dell’artista, che si è avvicinato dieci anni fa alla fotografia come autodidatta per poi studiare differenti tecniche con vari professionisti di settore.
Dalla Z alla A, parte dal Marocco, proseguendo nell’architettura del paese Nordafricano e dell’Italia, per approdare, infine, in una serie preziosa di ritratti collocati in un ambiente volutamente domestico; perché, come spiega Bellahmar, i volti e gli sguardi fermati nel tempo raccontano storie complesse, con cui il visitatore è destinato a sviluppare una profonda empatia.
La Galleria Space Mater di Todi è guidata dalla giovane imprenditrice culturale ed interior design Marta Angeli Coarelli, anche lei tuderte, che con Zouhair Bellahamar collabora praticamente da sempre. Un legame che si rinnova, inevitabilmente, in occasione di questa mostra, arricchita da due opere inedite che hanno realizzato insieme a partire dall’emergenza sanitaria da Corona Virus, e dal dispositivo di protezione individuale per eccellenza, la mascherina. La direttrice della Galleria Space Mater, ha anche prestato il proprio volto per una delle due opere.
“Non solo la bocca e il naso sono coperti dalla mascherina, ma anche gli occhi, così da dialogare con le origini di Zouhair raccontate nell’esposizione -spiega Marta Angeli Coarelli- L’altra opera, è divisa, invece, in quadranti regolari per evocare quella libertà di movimento che ci è stata sottratta dalla pandemia. L’opera, contiene oggetti reali come le tenaglie e le mascherine, collocate a circa due centimetri e mezzo dal vetro che ricopre la come una teca -conclude la curatrice della mostra- richiamando il distanziamento sociale e la palese fragilità scoperta in questo particolare periodo”.
Enrico Tribbioli
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