Coronavirus, chiusi due reparti all’ospedale di Orvieto. Aumentano i casi in Umbria ma c’è la prima guarigione

Sospesa l'attività dei reparti di ortopedia e chirurgia dopo il contagio di un dipendente dell'ospedale. Sono 24 attualmente i casi di contagio da Covid-19 in Umbria. Dario: "In Umbria contagio contenuto"

0
219
Un laboratorio medico
Un laboratorio medico

PERUGIA – A causa del coronavirus in Umbria è stata sospesa l’attività di due reparti all’ospedale di Orvieto dopo che un dipendente della struttura è risultato positivo al coronavirus. Nella serata di sabato il premier Giuseppe Conte ha firmato un nuovo decreto che allarga la “zona rossa” e impone nuove restrizioni. In base al nuovo Dpcm, le scuole resteranno chiuse fino al 3 aprile, ma la didattica continuerà attraverso le piattaforme e-learning. Sempre sabato, la Regione Umbria ha comunicato la scoperta di altri otto nuovi casi nella nostra regione. Sono in isolamento a casa, 24 casi in tutto in casi in Umbria.

Ospedale di Orvieto Il contagio da coronavirus di un dipendente dell’ospedale di Orvieto ha causato la sospensione dell’attività dei reparti di ortopedia e chirurgia del nosocomio, che rimane comunque regolarmente aperto. I pazienti dei due reparti sono stati dimessi o trasferiti in altre strutture, tutti in quarantena precauzionale. Stessa misura adottata per il personale sanitario. L’origine del contagio del dipendente dell’ospedale di Orvieto – già in isolamento fiduciario a casa – è “fuori dall’Umbria”, rassicura l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto. “Abbiamo già tracciato tutti i suoi contatti – ha aggiunto – e si conferma che nella regione non c’è alcun focolaio di coronavirus”.

Sale il numero dei contagi in Umbria Otto nuovi casi di contagio da coronavirus sono stati registrati in Umbria e, secondo i dati diffusi dalla Regione Umbria, sono complessivamente 24 le persone positive al Covid-19. I nuovi pazienti interessati sono in isolamento nelle loro abitazioni seguiti dai medici delle Usl Umbria 1 e 2. Attualmente dei 24 soggetti positivi restano ricoverati in quattro, due in terapia intensiva all’ospedale di Perugia, uno nel reparto di malattie infettive del nosocomio di Terni e un altro in quello di Perugia. Le persone in osservazione sono 348, sempre in base ai dati della Regione. Sono in “buona salute”, ma sotto controllo medico perché venute a contatto con soggetti risultati positivi al virus. Di questi, 258 sono nella provincia di Perugia e 90 in quella di Terni.
Nel complesso, fino al 6 marzo, sono stati eseguiti 134 tamponi.

Prima guarigione Intanto arrivano le prime buone notizie. In Umbria si registra il primo caso di guarigione di un paziente che era stato infettato dal coronavirus. Lo ha appreso l’Ansa dall’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, il quale non ha voluto fornire alcun dettaglio sull’identità del paziente, che sarebbe risultato positivo una quindicina di giorni fa. “E’ un traguardo significativo – sottolinea Coletto – in mezzo a tanta paura. Con il Governo stiamo facendo il possibile per risolvere la situazione che si è creata col coronavirus. Dobbiamo crederci”.

Contenuto contagio in Umbria Al momento il contagio in Umbria da coronavirus “è contenuto”. A dirlo è il direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario. Per il quale “il numero delle persone in isolamento non deve destare preoccupazione ai cittadini, ma al contrario, dimostra che la rete dei controlli che ha attivato la task force regionale sta funzionando”. “Siamo riusciti – aggiunge – a contattare e monitorare le persone entrate in contatto con i soggetti positivi al virus”. Dario ribadisce ai cittadini che “l’isolamento fiduciario di
soggetti sani presumibilmente venuti a contatto con infettati, è una misura volta a prevenire la diffusione di una malattia infettiva nella comunità”. “In questo periodo di isolamento fiduciario – spiega – gli operatori del Servizio di igiene o sanità pubblica contattano quotidianamente la persona sorvegliata, per avere notizie sulle sue condizioni cliniche di salute”. “Il soggetto – sottolinea ancora il direttore, attraverso un comunicato della Regione – è informato di provvedere all’autocontrollo domiciliare della temperatura
corporea due volte al giorno e di controllare l’eventuale comparsa di sintomi, anche lievi. In caso di comparsa di febbre o sintomi lievi il paziente deve contattare telefonicamente il
medico curante e per sintomatologia più severa il 118, in entrambi i casi comunicando la sua situazione di isolamento domiciliare fiduciario”. La Regione evidenzia che la task force regionale prosegue a monitorare in modo costante la situazione e sono in corso
continui accertamenti.