Emergenza coronavirus, nuovo bilancio: 44 positivi in Umbria e due guariti

Tutti gli ultimi numeri sul Coronavirus in Umbria. 16 persone ricoverate, otto in terapia intensiva

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Coronavirus

PERUGIA – Si aggiorna quotidianamente il bilancio dei pazienti affetti da coronavirus in Umbria. Se martedì i casi erano 37, mercoledì il numero complessivo dei soggetti risultati positivi al Covid-19 sale a 44.

Aumentano i malati, due i guariti I dati relativi al nuovo bilancio dei pazienti affetti da coronavirus in Umbria, è stato diffuso dalla Regione Umbria. Attualmente dei 44 soggetti positivi al Covid-19, 26 nella provincia di Perugia e 18 in quella di Terni, sono ricoverati in 12. I pazienti che sono stati trasferiti in ospedale sono quattro all’ospedale Santa Maria di Terni e otto nell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. I ricoverati, 12 degli attuali 44 positivi, tre soggetti si trovano in terapia intensiva nell’ospedale del capoluogo, due in terapia intensiva nell’ospedale ternano mentre gli altri sono seguiti nei reparti di malattie infettive. Le persone in osservazione sono 916: di questi, 553 sono nella provincia di Perugia e 363 in quella di Terni. Sempre alla stessa data risultano 229 soggetti usciti dall’isolamento di cui 147 nella provincia di Perugia e 82 in quella di Terni. Nel complesso entro le ore 24 del 10 marzo, sono stati eseguiti 347 tamponi.

Umbria situazione non critica Durante la seduta dell’Assemblea legislativa di martedì, l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto dice come in Umbria la situazione legata al coronavirus “è ancora sotto controllo e per ora non desta particolare criticità”. L’assessore ha anche detto che però la sanità umbra si sta preparando ad eventuali impennate dei casi. A tale scopo, gli ospedali di Branca e Pantalla saranno dedicati all’emergenza”. Coletto annuncia di aver trasmesso al Governo il dato relativo al bisogno di personale. “In Umbria – sostiene – servono 326 dipendenti sanitari, 154 infermieri, 37 oss, 19 radiologi, tre tecnici di laboratorio, 26 anestesisti, 14 pneumologi, 13
infettivologi, 12 cardiologi, 15 internisti, 24 emergenza-urgenza e nove autisti. Abbiamo previsto l’attivazione di otto posti letto di area critica e la creazione di 26 di
terapia intensiva dedicati. Per attivarli servono 34 apparecchi per il monitoraggio dei pazienti, 35 fissi per la ventilazione forzata e 11 trasportabili”. La criticità maggiore, spiega l’assessore illustrando la situazione della sanità umbra, è l’approvvigionamento delle mascherine. “Dall’inizio dell’emergenza – dice – abbiamo fatto tre ordinativi: 5 mila 200, 16 mila e ulteriori 15 mila. Il problema maggiore è il tempo di consegna variabile e continuamente procrastinato”.

Piano gestione posti letto Intanto lunedì mattina si è riunita la task force regionale coordinata dal direttore Claudio Dario, per fare il punto della situazione. Si è deciso di icrementare le risorse a disposizione dell’assessorato integrandole con quelle aziende sanitarie. C’è un forte coordinamento con la Protezione civile. Il 26 febbraio è stato infatti attivato il Cor per la gestione dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri, che ha una unità di crisi dedicata. Per il contenimento del contagio, la task force ha dato indicazione per evitare qualunque forma di assembramento negli ospedali, centri salute e ambulatori. Per prepararsi a qualsiasi evenienza, è stato messo a punto un piano di gestione dei posti letto regionale che ipotizzata la riorganizzazione su tre livelli: casi positivi fino a 10 pazienti, da 10 a 30, e superiore a 30. I livelli subentranti prevedono misure progressive di organizzazione dei flussi dei pazienti individuando i dea di secondo livello per il ricovero dei casi gravi. I Dea di primo livello sono destinati in due tipologie: quelli da destinare a emergenza coronavirus e quelli di supporto.

Ospedali di Pantalla e Branca Per essere pronti ad una eventuale impennata dei casi, la sanità regionale ha pensato all’ospedale di Pantalla come punto di raccolta di tutti gli infetti che non hanno sintomatologie importanti, mentre quello di Branca potrebbe accogliere gli infetti che hanno sintomatologia più importanti rispetto agli altri. “Gli ospedali – spiega Coletto – vanno riconfigurati a partire dal pronto soccorso fino all’organizzazione della degenza. Nel giro di 48 ore Branca dovrebbe essere pronta e attivata per accogliere eventuali pazienti”.